Le frequenze e il mal di mare

Ogni cosa che viviamo è una relazione in termini di sentire tra noi e l’ambiente che viviamo. Il modo in cui lo scambio alla base di questo rapporto avviene è definibile atteggiamento ed è una vera e propria frequenza complessa (ovvero composta da tante sotto-frequenze).

Quando camminiamo o ci muoviamo, siamo abituati a ricevere indicazioni silenziose, informazioni che scorrono dal piano di appoggio ai nostri centri di analisi e vengono elaborate in un sentire a vari livelli, dal nostro sistema percettivo e ghiandolare, dal nostro conscio e dal nostro inconscio.

Può capitare che quando siamo in un ambiente mobile, come ad esempio in mare, i nostri sensi vedano una situazione e mandino informazioni differenti da quelle percepite dal nostro sistema di equilibrio, dominato dal campo degli automatismi inconsci e regolato tramite il nervo vago che collega le ghiandole sub-auricolari con il nostro baricentro fisico, lo stomaco.

Si crea quindi una sorta di “movimento magnetico” alla ricerca di un nuovo assetto, di una nuova frequenza dove far scorrere le informazioni, una connessione sfuggente, poiché riceve indicazioni che cambiano continuamente attraverso la percezione distorta dei sensi.

Il nervo vago in questa condizione, non riesce a trasmettere le informazioni nei tempi corretti, l’accumulo di informazioni in spazi non consoni genera reazioni corporee e il rapporto tra i liquidi e la componente aerea all’interno dello stomaco si sbilancia, i liquidi aumentano e si mescolano generando i fastidi fisici che normalmente si provano in questa condizione.

Fortunatamente, l’assetto di naturale bilanciamento, ha una specifica vibrazione che corre lungo il nervo, aggancia le informazioni dell’impianto sensoriale e le porta nelle aree di analisi corporee propriocettive.

Inoltrando quindi la frequenza d’onda corretta (Antiemetico) con il nostro Jack.Al o con uno dei risuonatori disponibili qui, il corpo riporta nel corretto assetto naturale il sistema, eliminando le reazioni di allerta che hanno dato origine al malessere.

E ridandoci la possibilità di godere una buona gita, sia essa in auto, barca o aereo.

Disco Ego e frequenza personale

Tutti sappiamo che all’interno di un qualsiasi prodotto di cui facciamo uso, strato per strato, coesistono tutti i pensieri e le vibrazioni di chi l’ha creato e di tutti gli eventi che l’elemento ha vissuto nel suo percorso.

Sarebbe bello avere il tempo di coltivare personalmente il proprio cibo e le proprie bevande, oppure prodursi direttamente le creme e i saponi che utilizziamo, ma la società attuale impone ritmi che non permettono di farlo.

Il Disco Ego usa una tecnologia che lavora sui feni magnetici, ovvero l’impronta magnetica specifica della persona, con cui possiamo registrare le nostre caratteristiche su una superficie e ridistribuirle su tutto ciò che viene posto sopra, avendo quindi lo stesso effetto che avremmo se fosse stato sviluppato e prodotto direttamente.

Il suo utilizzo è facile! Per poter strutturare cibi, bevande o prodotti per la cura personale è necessario innanzitutto registrare il vostro fene sulla superficie: questo avviene posizionando un qualsiasi dito della mano sul foro centrale per nove secondi: una volta terminata questa semplice procedura il vostro disco sarà pronto per l’uso. La registrazione del fene personale perdura nel tempo e non è necessario ripeterla. Se lo usate in famiglia potrete ripetere la procedura con ogni membro o ospite e il disco registrerà e riconoscerà il fene di ognuno. Una volta terminata la registrazione sarà poi sufficiente posizionare il piatto o il vostro bicchiere al centro del disco, lato dorato, per tre secondi e questo ne acquisirà la struttura specifica di chi l’ha appoggiato.

Alcuni elementi, solitamente i più lavorati oppure freddi sono più lenti nell’adattamento: in questo caso, una volta passato l’elemento sul disco, basterà attendere di più prima di assaggiarlo, non sarà necessario altro.

Un consiglio: provatelo con lo shampoo e vedrete che differenze!

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